Thursday, 18 April 2019

Spring if you wanna go faster: il romanticismo inglese in poesia

Anche solo la parola “primavera” evoca nella nostra mente immagini dolci: dai primi raggi caldi del sole che baciano la pelle agli alberi in fiore che animano le nostre strade. Non è un caso, quindi, se questa stagione è stata la musa ispiratrice di moltissimi poeti, specialmente del romanticismo inglese.

Ma chi ha detto che la primavera simboleggia solo l’amore a due? Il romanticismo come lo conosciamo noi, cioccolatini e canzoni pop, è solo una storpiatura del movimento letterario, che invece si nutriva di suggestioni malinconiche e visioni di altri mondi, come quello dei morti e della natura. È un romanticismo che si declina nelle pieghe dell’anima umana e nella gioia che proviene dalla bellezza, qualunque sia la fonte che la emana.

Poesie sulla Primavera nella Letteratura Inglese

Un antesignano del romanticismo è senza alcun’ombra di dubbio William Blake, che inaugura l’arrivo della Primavera con una poesia vivace, “Spring”, un inno al risveglio della natura. Il flauto era muto durante l’inverno, ma ora inizia a suonare, gli uccellini cinguettano, e si sentono nella valle le grida dei bambini che giocano allegri. Blake nelle sue poesie dipinge la primavera come una stagione innocente e pura.

Little boy, Full of joy;
Little girl, Sweet and small;
Cock does crow, So do you;
Merry voice, Infant noise;
Merrily, merrily, to welcome in the year.”
Ragazzino tutto brio;
Ragazzina dolce e piccola;
canta il gallo, così voi; gaia voce.
il vostro chiasso,
lieti l’Anno a festeggiare.”

Anche William Wordsworth è diventato celebre con una poesia dedicata alla Primavera e, nella fattispecie, ai narcisi. Ma I Wandered Lonely as a Cloud, nota anche come The Daffodils, è più di un semplice omaggio allo splendido fiore: questo componimento apre le porte alla dimensione della visione, la cosiddetta recollection of ideas che diventerà un celeberrimo topos romantico.

Si tratta del piacere di ricordare, durante la giornata, qualcosa che ci ha pizzicato l’anima: in questo caso una semplice passeggiata in mezzo alla natura viva, dove i fiori non sono elementi statici, ma quasi esseri viventi. Li chiama “folla” il poeta, come se fossero persone che danzano al ritmo della leggera brezza primaverile.

“I wandered lonely as a cloud
That floats on high o’er vales and hills,
When all at once I saw a crowd,
A host of golden daffodils;
Beside the lake, beneath the trees,
Fluttering and dancing in the breeze.”
“Erravo solo come una nuvola
Che fluttua in alto su valli e colline,
Quando all’improvviso vidi una folla,
Una miriade di narcisi dorati;
Accanto al lago, sotto gli alberi,
che svolazzavano e danzavano nella brezza.”

È l’essere umano che si riconnette con la terra quello descritto da Wordsworth, e l’amore celebrato non è quello sentimentale, ma uno ancora più grande: quello per le piccole cose che ci danno la gioia di vivere.

“A poet could not but be gay,
in such a jocund company:
I gazed—and gazed—but little thought
what wealth the show to me had brought:
For oft, when on my couch I lie
In vacant or in pensive mood,
They flash upon that inward eye
Which is the bliss of solitude;
And then my heart with pleasure fills,
And dances with the daffodils.”
“Un poeta non poteva che rallegrarsi,
In tale gioconda compagnia:
Io miravo e rimiravo – senza pensare
A quale ricchezza lo spettacolo mi aveva portato:
Perché spesso, quando me ne sto steso sul sofà
Distratto o pensieroso,
Essi mi balenano all’occhio interiore
Che è la grazia della solitudine;
E allora il mio cuore si riempie di piacere,
E danza con i narcisi.”

Immancabile nel nostro breve viaggio tra le poesie sulla primavera, il tocco del poeta romantico inglese per eccellenza, John Keats, che ne “Le Stagioni Umane” descrive la stagione come il momento in cui l’essere umano inizia a cogliere davvero la meraviglia della vita. Insieme alla natura sboccia anche la coscienza, la percezione, il senso di ciò che vogliamo davvero. La nostra primavera è un po’ la maturazione dopo un inverno spento, è una rinascita che ci vede assoluti protagonisti.

“Four Seasons fill the measure of the year;
There are four seasons in the mind of man:
He has his lusty Spring, when fancy clear
Takes in all beauty with an easy span.”
“Quattro stagioni fanno intero l’anno,
quattro stagioni ha l’animo dell’uomo.
Egli ha la sua robusta Primavera
quando coglie l’ingenua fantasia
ad aprire di mano ogni bellezza.”

Dopo questo piccolo assaggio poetico, ricco di suggestioni ed emozioni, non vi resta che immergervi nella meraviglia della primavera, dovunque voi siate.