Influenza internazionale della lingua inglese
L’inglese è ormai inserito a pieno titolo in ogni settore della vita quotidiana. Sport, scienza, arte, comunicazione, pubblicità, lavoro, società, finanza… elencarli tutti risulterebbe troppo lungo e rischierebbe di non rispecchiare l’effettiva influenza dell’inglese a livello internazionale. Ci dobbiamo quindi accontentare di presentare una breve panoramica di alcuni dei settori dove l’inglese è particolarmente importante.
Intrattenimento
Nel periodo d’oro dell’opera lirica, l’italiano era la lingua di riferimento nel mondo artistico. Oggi, invece, il mondo dell’intrattenimento parla inglese.
Un’industria costruita anche sulla versatilità e universalità dell’inglese, lingua che si è affermata prepotentemente nel settore delle produzioni musicali, televisive e cinematografiche. Miliardi di fatturato, botteghini sbancati, fanbase in continua crescita… e star di fama mondiale.
In campo cinematografico l’inglese ha fatto la storia, creando capolavori che hanno innescato innumerevoli trend linguistici e non solo nelle culture di tutto il mondo. Anche tra i contenuti televisivi troviamo produzioni come i Simpsons, Friends, Big Bang Theory o che continuano a tenere altissima la popolarità dell’inglese. E per chi non sa cosa significa “winter is coming” c’è sempre Sky, Netflix… e lo streaming. Contenuti sempre popolari che continuano a propagare la lingua inglese, con o senza sottotitoli.
Ma non solo cinema e TV… alzi la mano chi non conosce almeno qualche frase in inglese resa celebre da brani musicali. Chi non hai mai cantato a squarciagola: “We will, we will rock you!” dei Queen o “Let it be” dei Beatles? Ma andando oltre i classici delle band anglo-americane che hanno fatto la storia musicale moderna, basta farsi un giro su YouTube o Spotify per restare sommersi da una marea digitale di videoclip e brani in inglese con milioni e miliardi di visualizzazioni.
Insomma, in materia mediatica bisogna dare proprio ragione al famoso anglofono che disse: “We are the champions, my friends”.
Business
Anche chi non hai mai letto il Wall Street Journal, ha sicuramente sentito parlare di startup e bitcoin.
Nel mondo degli affari e della finanza, tra meeting e marketing, l’inglese è il filo comune: che tu sia CEO, freelancer, o parte di uno staff, il tuo linguaggio quotidiano non mancherà di rispecchiare la forte inclinazione anglofona del business world. Non potrebbe essere altrimenti, considerando quanto la cultura anglo-americana abbia fatto scuola in termini di customer satisfaction e di management.
Nel settore aziendale o corporate ormai è lo standard imbattersi in business action plan infarciti di termini inglesi ormai internazionalmente comprensibili agli addetti ai lavori: target market, brand, trend, etc. Anche per aggiornare la propria formazione professionale, magari frequentando workshop o partecipando ad attività di coaching, non si potrà fare a meno di anglicizzare il proprio linguaggio. Ma non basta conoscere le parole, bisogna anche saper decifrare un folto numero di abbreviazioni e acronimi appositamente utilizzati per snellire le comunicazioni. Perché nel mondo business le cose vanno fatte ASAP.
Turismo e Viaggio
Ogni viaggiatore provetto sa bene che tra le cose indispensabili da mettere in valigia, non deve mancare una minima conoscenza dell’inglese: tra aeroporti, stazioni e autostrade, chi viaggia all’estero per lavoro o vacanza non può farne a meno.
In molte parti del mondo, le infrastrutture pubbliche e particolarmente quelle turistiche prevedono cartelli e annunci in inglese, affiancati a quelli in madrelingua. Se per strada ci si può imbattere in EXIT e STOP – segnaletica ormai universale – nelle strutture alberghiere spesso troviamo indicazioni basilari in inglese che è importante conoscere. Le più facili? IN/OUT, ON/OFF, HOT/COLD.
Sul piano umano, invece, sforzarsi di fare un minimo di conversazione è il miglior modo per intavolare un rapporto non solo con le location, ma anche con le persone. Talvolta può bastare anche un semplice good morning, senza dimenticare thank you e please per un accenno di cortesia che non guasta mai.
Tecnologia e Telecomunicazioni
Software, hardware, e tantissime altre parole che abbiamo imparato a conoscere e ad usare negli ultimi decenni di espansione digitale. L’inglese ha saputo adattarsi agli avanzamenti tecnologici, coniando un lessico altamente specializzato e tecnico, con l’eccezione forse del termine mouse che ha sdoganato i roditori cliccanti su tutte le scrivanie del mondo.
Connettiti a Internet, controlla le e-mail, cancella lo spam, ma soprattutto non dimenticare mai la password. Così l’inglese è diventato onnipresente, un po’ come la WiFi: la tecnologia wireless che collega e unisce tutti i nostri account personali nella “nuvola virtuale” (o forse si può anche dire cloud per sentirsi un po’ più cyber).
Social
Basterebbe nominare Facebook, Instagram, WhatsApp e Snapchat. I social non solo hanno rivoluzionato ed ampliato il nostro modo di comunicare, ma hanno contribuito a consolidare ulteriormente l’influenza dell’inglese come lingua internazionale.Infatti, nell’universo delle app e delle piattaforme social si è sviluppato un “gergo” tutto da imparare per potersi destreggiare tra selfie, meme, challenge e video virali che si propagano a forza di like e share.
Se poi si vuole seguire il proprio youtuber o video blogger preferito, o magari diventare un influencer, un po’ d’inglese lo si impara per forza… anche perché la stragrande maggioranza dei contenuti disponibili sul web sono, appunto, in inglese.
Una lingua altamente connettiva, visto anche il grande impatto dei movimenti di sensibilizzazione o di solidarietà spesso nati da un singolo post o tweet di una celebrity corredato dall’immancabile hashtag, che hanno mobilizzato e coinvolto milioni di persone nel mondo virtuale e non.
Attualità
L’influenza dell’inglese sconfina spesso e volentieri anche nella cultura e nell’immaginario collettivo con campagne marketing e slogan immediatamente riconoscibili in ogni angolo del mondo, si pensi a Just do It e il seppur datato Think Different.
Apple significa “mela”, ma anche tecnologia e innovazione. Google, da nome d’azienda, è diventato parte integrante del lessico internazionale. Amazon: immensa foresta pluviale o gigante mondiale del commercio online?
Ma l’inglese non è solo mainstream … basti pensare ai trapper e il loro modo di vestire swag per costatare come i termini importati dalle sottoculture giovanili americane continuino a mantenere vivo lo scambio e lo sviluppo linguistico-culturale nelle nuove generazioni.
L’inglese, come dimostra il suo incontestato primato in termini di voci lessicali e nuovi innesti, è la lingua “spugna” per eccellenza. Come tale continua ad assorbire neologismi da ogni dove, per poi innestarli altrove, arricchendo in questo modo lo sviluppo di altre lingue.
Ad esempio, per i giovani italiani è naturale e spesso anche divertente alterare, modificare e riadattare a proprio piacimento i nuovi innesti inglesi; dunque, si fa presto a dire “taggare”, “spoilerare”, “trollare” e “friendzonare”. Gli studi gender e il vegan lifestyle sono altri due importanti esempi attuali di come l’influenza internazionale della lingua inglese continui ad essere rilevante a livello accademico, sociale, linguistico e culturale.